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giovedì 7 gennaio 2016

Come è nato lo studio delle allergie

Caro blog, a volte ci sono pensieri che ti arrivano nella testa tanto impossibili ma così reali che senti che quel pensiero è arrivato da chi sa dove ma tu eri li pronto ad accoglierlo.
Dal quel pensiero la tua immaginazione completa l'opera.
Questo è quello che mi accade quando sono alla ricerca di una risposta, di una strada che mi guidi ad una soluzione di un problema che un cliente mi pone. E' come se nella mia testa si aprisse un'autostrada di innumerevoli possibilità ed io cominciassi a vagliarle una per una prendendo poi quella che sento più realizzabile.
Ogni volta è così, pertanto incomincio a cercare le informazioni che quel pensiero come una lampadina accesa ha dato luce alla mia domanda.
E così da quella ricerca incomincia la sperimentazione che in breve tempo con correzioni in opera diventa una soluzione.
Questo è avvenuto con le allergie e le intolleranze, lavorando con una cliente che circa tre anni fa mi ha espresso il suo problema.
Aveva l'allergia al gatto ed ogni volta che era in presenza di questo meraviglioso animale rischiava lo shock anafilattico.
Pensando che io in casa ho un gatto, mi sono un attimo preoccupata, perchè Tobias (il nome del mio gatto) quando faccio i miei trattamenti molte volte si presenta nello studio per aiutare con la sua energia la persona, infatti i miei clienti lo chiamano il gatto terapia.
Tornando all'allergia della Sig.ra C. a quel punto si è accesa una lampadina ed insieme a lei abbiamo cercato un dato su internet che è stato importante. Ho seguito un impulso  un'idea  che è arrivata nella frazione di un secondo.
Poi ho creato una formula che parlasse a varie strutture energetiche delle sue cellule e come per magia è accaduto qualcosa di meraviglioso.
Dopo qualche minuto ho rifatto il test kinesiologico per vedere se il suo sistema mi confermava ancora l'allergia, ma con grande sorpresa di tutte e due, diceva di no. Le ho messo in braccio il mio gatto. Lei lo ha baciato, strafugnato ecc. ma non è accaduto nulla di grave.
A quel punto le ho chiesto se voleva rischiare e lei che ha molta fiducia nei miei mezzi ha detto di si. Non è accaduto nessuno shock anafilattico anzi per convalidare quello che era successo la Signora è andata a casa di una amica con 4 gatti, e con gioia mi ha confermato che l'allergia non c'era più.
Sono passati più di 3 anni e il problema non si è più presentato.
Questo però è stato un evento che al momento ho creduto risolto e non mi ha portato ad andare oltre.
Lo studio è ricominciato 2 anni fa quando dopo aver fatto lo stesso trattamento a mia figlia che era allergica al gatto, ne aveva appena acquistato uno.
Essendo lei persona laureata in epidemiologia molto scettica mi ha detto dopo un anno “sai mamma quel trattamento che mi hai fatto 2 anni fa mi sono sempre dimenticata di dirti che non ho più l'allergia al gatto”.
Qui allora si è accesa la mia lampadina e su quel concetto di idea è nata tutta la ricerca che ora si è perfezionata e molte persone che ho trattato su problemi diversi ora stanno bene.

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